Cosa bisogna considerare quando parliamo di propagazione del suono
La propagazione del suono nell’aria può essere confrontata con la propagazione delle onde nell’acqua
Le onde si distribuiscono uniformemente in tutte le direzioni diminuendo in ampiezza man mano che si allontanano dalla sorgente. Per il suono nell’aria, quando la distanza raddoppia, l’ampiezza diminuisce della metà – vale a dire che c’è una caduta di 6 dB.
Pertanto, se si è in una posizione distante un metro dalla sorgente e ci spostiamo di un altro metro da essa, il livello di pressione sonora scende di 6 dB. Se ci si muove invece di 4 metri scenderà di 12 dB, di 8 metri scenderà di 18 dB e così via.
Tuttavia, questo è solo vero quando non esistono oggetti riflettenti o barriere sul campo sonoro. Queste condizioni ideali sono dette: condizioni di campo libero.
Con un ostacolo presente nel campo sonoro, alcune parti del suono saranno riflettute, altre assorbite, e le rimanenti saranno trasmesse attraverso l’oggetto.
Quanto il suono sia riflesso, assorbito o trasmesso dipende dalle proprietà dell’oggetto, dalla sua dimensione e dalla lunghezza d’onda del suono.
In generale l’oggetto deve essere più largo che una lunghezza d’onda per poter disturbare in maniera significativa il suono. Per esempio, a 10 kHz la lunghezza d’onda è di 3,4 cm – cosicché un piccolo oggetto come può essere un microfono di misura disturberà il campi sonoro – è quindi facile assorbere o isolare il suono a queste frequenze.
Ma a 100 Hz, la lunghezza d’onda è di 3,4 m e l’isolamento del suono diventa molto più difficile. Un fenomeno di questo genere si nota ascoltando la musica proveniente dall’appartamento del vicino di casa: i suoni bassi sono i più difficili da bloccare.